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15 Agosto 2025

L’affascinante storia del Palazzo dell’Arte dei Mercatanti o Calimala

A pochi passi dal Duomo, proprio in Piazza Signoria, si erge il Palazzo dell’Arte dei Mercatanti (o di Calimala).
L’edificio era la sede della corporazione più ricca e potente della città, che si chiamava appunto l’Arte dei Mercatanti. Questo palazzo nel Medioevo non era solo un luogo di scambi e affari, ma anche il centro nevralgico della vita politica e sociale fiorentina. La gilda era sinonimo di commercio, ambizione e innovazione. I mercanti, con il loro ingegno e la loro intraprendenza, hanno contribuito a plasmare il volto di una delle città più belle del mondo.

La storia e le caratteristiche dell'edificio:

L’edificio, situato all’angolo con via Porta Rossa, è conosciuto come “canto del Diamante”. Qui, già dalla fine del XIII secolo, era presente una spezieria (l’antica farmacia) che si narra fosse frequentata anche da Dante Alighieri. La struttura si estende fino a via Calimaruzza, dove è ancora visibile lo stemma dell’Arte dei Mercatanti (o Calimala): un’aquila che stringe tra gli artigli un torsello di lana. I gigli sullo sfondo dello stemma, sebbene richiamino i simboli di Firenze, erano un omaggio alla Francia, principale fornitore delle pregiate stoffe, conosciute come “panni francesi”, che la corporazione commerciava.

Il palazzo ha subito diverse modifiche nel corso dei secoli. Ad esempio, il balcone al primo piano fu aggiunto a metà del Settecento. La storia più recente dell’edificio risale all’acquistato da parte della Reale Mutua Assicurazioni, che vi rimase fino al 2021. In quell’anno, una nuova società ne ha rilevato la proprietà, trasformandolo in appartamenti per locazioni turistiche che Newtopique gestisce in parte.

L'acquila dell'Arte dei Mercatanti
Ingresso del Palazzo prima della ristrutturazione del 2022
Ingresso del Palazzo prima della ristrutturazione del 2022
Ingresso del Palazzo prima della ristrutturazione del 2022
Dopo la ristrutturazione del Palazzo
Dopo la ristrutturazione del Palazzo

L'Arte dei Mercatanti e la sua influenza artistica e politica

Le corporazioni fiorentine erano associazioni laiche, nate per difendere e perseguire gli interessi comuni di una stessa categoria professionale.

Si dividevano in Arti Maggiori e Arti Minori in base alla loro importanza sociale. Le sette corporazioni più antiche, quelle maggiori, si formarono nella seconda metà del XII secolo, a partire dalla prima e più influente di tutte: l’Arte di Calimala. Ogni corporazione aveva una propria identità, definita da statuti che ne regolavano il funzionamento e gli organi di rappresentanza.

Gli iscritti a queste corporazioni erano i precursori dei moderni imprenditori, con una fitta rete di relazioni commerciali in tutta Europa e nel Nord Africa. Oltre a importare merci, portavano a Firenze anche nuove conoscenze e bellezze artistiche. Gli affiliati dell’Arte di Calimala, in particolare, acquistavano non solo tessuti, ma anche beni preziosi come perle, corallo, oro, argento e seta.

 

Palazzo Mercatanti visto dal Biancone in Piazza Signoria

Le merci arrivavano a Firenze dai porti di Marsiglia, Genova o Pisa, trasportate a dorso di mulo. Qui venivano lavorate per essere trasformate in tessuti di altissima qualità e poi rivendute. Come le grandi aziende di oggi, l’Arte di Calimala si avvaleva di collaboratori esclusivi, garantendo l’eccellenza del prodotto finale. Se una merce risultava difettosa, l’acquirente aveva diritto a un rimborso. Per misurare i tessuti, in assenza del metro, si usava la “canna di Calimala”, che permetteva di soddisfare le richieste precise dei clienti.

A metà del Duecento, l’Arte di Calimala, sebbene rimanesse la più potente, vide la nascita di un sistema più strutturato: ogni corporazione si organizzò con un proprio statuto, un rappresentante chiamato “gonfalone”, un proprio stemma, una sede e un patrono a cui era devota.

In particolare, l’Arte dei Mercatanti (o Calimala) era devota a San Giovanni Battista. Poiché il Battistero era a lui dedicato, la corporazione commissionò una delle opere più celebri di Firenze: la Porta del Paradiso di Lorenzo Ghiberti.

La sede dell’Arte più importante della città era in Piazza della Signoria, centro del potere politico fiorentino. L’edificio si può ammirare da dietro il Biancone, la monumentale fontana di marmo che raffigura Nettuno, e al suo interno si trovano gli attuali appartamenti turistici: Dianora, Dafne e Dora.

Sei pronto a vivere la storia di Firenze dall’interno, soggiornando in un palazzo che è stato testimone di secoli di grandezza?